In questo studio si è valutato l’impatto prognostico del ritardato trattamento con iniezioni intravitreali della maculopatia essudativa al suo esordio. Si è verificato che il tempo trascorso dalla comparsa dei sintomi alla prima iniezione influenza la prognosi e la possibilità di conservare l’acuità visiva, indipendentemente da sesso, età e acuità visiva di base.
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Uso del pazopanib in collirio per la maculopatia essudativa
Questo studio valuta l’efficacia di un farmaco inibitore del VEGF, pazopanib in collirio, utilizzato per via topica nel trattamento della maculopatia essudativa. I risultati preliminari mostrano una sua efficacia sia nei confronti dello spessore retinico sia nel migliorare l’acuità visiva dopo un mese di terapia topica. Non si sono registrati eventi avversi significativi, per cui le speriment...
Efficacia dell’Eylea nei casi di maculopatia essudativa resistenti al Lucentis
Unanuova conferma dell’efficacia dell’Aflibercept (Eylea) nel trattamento della maculopatia essudativa, anche dei casi resistenti al trattamento con Lucentis
Maculopatia: efficacia di Eylea in casi resistenti a Lucentis o Avastin
In questo studio occhi affetti da maculopatia essudativa, già trattati con iniezioni intratìvitreali di Lucentis o Avastin, che mostravano una persistenza del quadro essudativo, sono stati trattati con il nuovo farmaco Eylea. I risultati mostrano una significativa risposta con il nuovo trattamento, che riguarda soprattutto l’aspetto anatomico e la scomparsa di fluido all’esame OCT, mentre v...
Prevenire la maculopatia agendo sul colesterolo
Studio dei meccanismi biochimici e genetici per i quali il metabolismo alterato del colesterolo determina il danno alla base della maculopatia.
Terapia con Avastin della maculopatia miopica in pazienti giapponesi
Questo studio giapponese conferma la validità della terapia intavitreale con Avastin per maculopatia miopica. Viene confermata la peggiore prognosi visiva nell’interessamento subfoveale della membrana neovascolare.
Neovascolarizzazione maculare miopica: fattori prognostici
La neovascolarizzazione maculare si può sviluppare negli occhi affetti da maculopatia degenerativa, non per le alterazioni senili tipiche dell’anziano, ma per la fragilità dei tessuti maculari legata alla miopia. Negli ultimi anni questa condizione, in passato molto distruttiva, ha trovato grande giovamento nella terapia iniettiva con inibitori del VEGF (Lucentis o Avastin).
Trattamento con Avastin della neovascolarizzazione maculare secondaria a corioretinopatia puntata
In questo studio prospettico si valuta l’efficacia del Bevacizumab (Avastin) nel trattamento di una forma particolare di degenerazione maculare, legata alla corioretinopatia puntata interna. Il trattamento si conferma efficace e sicuro anche in questo particolare condizione a distanza di 12 mesi dall’inizio della terapia.
Effetti dell’iniezione intravitreale di Avastin sull’emodinamica oculare
In questo lavoro i ricercatori hanno misurato l’effetto dell’iniezione intravitreale di Avastin sull’emodinamica oculare mediante l’ultrasonografia color Doppler. E’ stata confrontata l’emodinamica dell’occhio che riceveva l’iniezione e dell’occhio adelfo.
Trattamento delle teleangiectasie perrifoveali con Ranizumab
In questo lavoro viene confermata la difficoltà nell’ottenere buoni risultati terapeutici in questa particolare forma di maculopatia su base vascolare. A distanza di 12 mesi, nonostante un misurabile effetto positivo sullo stato anatomico della retina, non si è riuscito ad ottenere un miglioramento visivo significativo in questa serie di pazienti trattati con Ranizumab (Lucentis) intravitreale...