La correzione dei difetti di vista è un’attività solo apparentemente routinaria che richiede, invece, esperienza e accuratezza. I difetti di vista sono una comune alterazione che interessa la popolazione generale.
L’ISTAT stima che in Italia il 41% della popolazione fa ricorso a correzione con lenti, con un andamento crescente nelle varie fasce di età, andando dal 10% della popolazione inferiore ai 14 anni fino al 70% di quella al di sopra dei 70.
Un analogo studio americano ha valutato che un adulto su due, al di sopra dei 30 anni, è portatore di un difetto visivo.
Questi difetti sono classificati in base al disturbo visivo che provocano e, in particolare, al tipo di perdita di messa a fuoco che determinano.
La miopia è dovuta a un allungamento del bulbo oculare, per cui le immagini sono messe a fuoco al davanti del piano retinico. Il soggetto vede male da lontano e nelle distanze intermedie ma vede molto bene da vicino.
L’ipermetropia è dovuta, al contrario, a un bulbo oculare accorciato: il fuoco è dietro il piano retinico e il soggetto vede male da vicino mentre, in genere, vede molto bene a grandi distanze (da cui la definizione di “iper”).
L’astigmatismo è dovuto a una deformazione della cornea, per cui le immagini sono sfocate e deformate a tutte le distanze. Comunemente una piccola quota di astigmatismo accompagna gli altri difetti (miopia e ipermetropia).
La presbiopia costituisce un caso a sé in quanto è un difetto che inevitabilmente interessa tutte le persone che superano la soglia dei 40 – 45 anni. È una riduzione della capacità muscolare di messa a fuoco, per cui non si riesce più a leggere a una distanza per la quale bastano le braccia e arriva il momento di ricorrere alle lenti correttive.
Questi difetti vengono trattati con dei sistemi ottici che ripristinano la corretta focalizzazione del sistema visivo. In questo modo per il soggetto è possibile condurre, in condizioni di normalità, tutte le funzioni di una vita moderna, che sempre più richiede intense prestazioni visive, che si tratti di mezzi di trasporto o di sistemi informatici di lavoro o di svago.
Negli ultimi anni questo campo della medicina si è giovato enormemente dei progressi tecnologici, che hanno interessato tutti i sistemi correttivi, per cui sia quelli che esistono da decenni sia quelli più innovativi presentano attualmente molti aspetti positivi e pochi negativi.
Gli occhiali sono oggi realizzati in materiali leggeri e resistenti, con risultati ottici ed estetici impensabili negli anni passati.
Particolarmente avanzate sono le lenti multifocali che comprendono la correzione per lontano e, andando progressivamente verso la parte bassa della lente, la correzione per le distanze intermedie e di lettura. In pratica, il movimento che l’occhio non riesce più a fare al suo interno (con il muscolo ciliare) lo compie all’esterno, scorrendo lungo la lente.
Sussistono due inconvenienti: sono lenti molto costose e, a volte, non vengono ben accettate dal sistema visivo e posturale, per cui la loro costruzione richiede molta accuratezza.
Un altro metodo di correzione è costituito dalle lenti a contatto, le quali migliorano notevolmente la qualità della messa a fuoco poiché agiscono a stretto contatto della superficie oculare e riducono le distorsioni dovute alle lenti (aberrazioni).
I materiali sempre più evoluti permettono una migliore ossigenazione della cornea e quindi una migliore tollerabilità.
Le moderne tecniche costruttive hanno reso disponibili le lenti a ricambio frequente con enormi vantaggi sul piano dell’igiene e della sicurezza. Vi sono lenti che durano solo un giorno e si gettano ogni volta che si usano, lenti che durano due settimane o un mese. È oggi possibile avere su questo tipo di lenti la correzione di tutti i difetti ed anche un’ottica multifocale per i presbiti.
La tipologia offerta è questa:
- morbide toriche: correggono l’astigmatismo;
- morbide bifocali: correggono la presbiopia;
- rigide: sono oggi sostituite dalle più moderne semirigide;
- semirigide: sono le lenti gaspermeabili; correggono molto bene i difetti di vista e l’astigmatismo anche elevato, ma necessitano di un maggior adattamento per essere tollerate. Offrono buone garanzie di igiene e sicurezza. Sono spesso l’unica soluzione valida per difetti legati a situazioni patologiche e deformazioni oculari (cicatrici, cheratocono);
- colorate: sono lenti morbide che permettono di cambiare il colore dell’iride. Non danno problemi diversi dalla altre lenti idrofile;
- speciali: sono lenti particolari, costruite su misura, per risolvere problemi specifici (deformazioni corneali, cheratoconi, etc.). Possono, ad esempio, essere costituite da una parte centrale rigida ed una periferica morbida.
I portatori di lenti a contatto devono sottoporsi regolarmente a controllo oculistico per verificare che l’occhio non sviluppi nel tempo reazioni avverse.
Permane, in ogni caso, una dipendenza da un sistema correttivo esterno e l’impossibilità ad indossarle da parte degli occhi sensibili.
Il terzo sistema, che costituisce oggi un’eccellente realtà, è quello della correzione con il laser a eccimeri. Con questa metodica la messa fuoco non è fornita da un sistema ottico esterno ma è ricavata direttamente sulla superficie corneale, in maniera permanente, eliminando definitivamente il difetto.
Il laser a eccimeri viene impiegato da più di 20 anni (il suo esordio è del 1986) e ha usufruito degli enormi avanzamenti che la tecnologia informatica ha compiuto nel frattempo.
La correzione si avvale di una fonte di energia (laser) che vaporizza il tessuto con una precisione di 1 micron. Questa funzione viene guidata con estrema precisione da un sistema computerizzato e permette di rimodellare la forma della superficie corneale per ottenere la correzione del difetto visivo. Questa viene scolpita sulla cornea con una procedura che può dosare il millesimo di millimetro.
Le tecnologie più moderne sono in grado di seguire i piccoli movimenti che gli occhi possono compiere durante il trattamento, garantendo una sua perfetta centratura. L’altra principale innovazione è la rilevazione e la correzione delle componenti accessorie del difetto di ogni singolo occhio in modo da poter progettare dei trattamenti ottimizzati e dai risultati visivi eccellenti. Basti pensare che nel 2008, per alcune di queste procedure, le autorità americane dopo aver consentito il trattamento dei piloti di caccia dell’aviazione militare, hanno dato anche il via libera per quello degli astronauti della NASA. In effetti le più avanzate correzioni “aberrometriche” consentono di ottenere sistemi ottici impensabili con le altre metodiche e che, per questo, sono state definite “super visione”.
È evidente che non è pensabile, oggi, eseguire queste procedure con macchine obsolete e non perfettamente tarate, per cui questi interventi mantengono un certo costo.
Come aspetto positivo c’è il fatto che l’intervento dura pochi minuti, è completamente indolore e viene svolto ambulatorialmente.
In conclusione, quale sistema scegliere?
Tutti i tre principali mezzi correttivi sono validi per cui la scelta va differenziata da persona a persona in base alle caratteristiche dell’occhio e alle esigenze visive del paziente, senza avere eccessivi timori nei confronti delle scelte chirurgiche, che hanno raggiunto un’elevatissima affidabilità.